Porta Elisa News

Il doppio record di Tambellini: ultima manifestazione uscita, unica andata deserta

venerdì, 26 luglio 2019, 12:36

di alessandro lazzarini

Erano quattro le grandi città che dovevano rinascere calcisticamente, Lucca, Palermo, Foggia e Siracusa, ma solo la Manifestazione d’interesse pubblicata dal sindaco Tambellini è andata deserta e a giocare un ruolo decisivo negli orientamenti delle cordate intenzionate a fare calcio potrebbe essere stata anche la condizione degli impianti, impossibile da chiarire entro i termini dell’avviso pubblico. 

Palermo era chiaramente la più appetibile delle piazze, per potenzialità di pubblico e tradizione, con bando reso pubblico il 12 luglio scorso. Martedì scorso alla scadenza le domande arrivate erano sei, tutte di una certa consistenza, con l’assegnazione alla società Hera Hora di Dario Mirri che si è costituita con la cifra astronomica di quindici milioni di Euro di capitale e l’obiettivo della Serie A in tre anni.

Se quella dei Rosanero era una opportunità non certo paragonabile a quella della Libertas, ben altro discorso si può fare per il Foggia; l’opinione pubblica considera acriticamente la realtà rossonera pugliese più appetibile di quella lucchese, ma se è vero che statisticamente allo Zaccheria specie negli ultimi anni si sono registrate medie più che doppie rispetto a quella del Porta Elisa, è anche vero che prima del fallimento il Foggia ha sempre lottato per campionati di vertice in Lega Pro o giocato in Serie B: quando vivacchiava senza infamia e senza lode in terza serie come tocca da anni fare alla Lucchese accorrevano sugli spalti due-tremila spettatori. D’altra parte le dimensioni delle città sono simili e comunque dal punto di vista imprenditoriale il contesto economico della Piana dovrebbe essere più appetibile di quello del Tavoliere delle Puglie, senza considerare che l’ambiente caldo e la conseguente attesa della piazza che richiede vittorie immediate dovrebbero essere meno favorevoli allo sviluppo di un progetto basato sulla valorizzazione dei giovani e la costruzione di una società virtuosa che sappia sostenersi con le proprie risorse in questo contesto economico calcistico, condizioni che a Lucca avrebbero potute essere sviluppate con maggiore tranquillità al cospetto di un ambiente e una tifoseria da sempre considerate poco incisive in quanto a pretese. La vera differenza? Uno stadio omologato Uefa da 25mila posti e impianti già pronti per lo svolgimento dell’attività sportiva, che poi sono gli assets fondamentali per l’impresa che vuole fare calcio.

Pubblicata già il quattro luglio, la Manifestazione d’interesse per il Foggia ha ricevuto l’attenzione di parecchie cordate, più o meno qualificate, di cui otto hanno poi davvero presentato la documentazione il 16 luglio e solo due l’hanno integrata con le garanzie richieste dalla Figc sulla base dell’importanza teorica della squadra che richiede l’ammissione (un milione per il Palermo, 500mila Euro per il Foggia, 300mila per la Lucchese), poi ieri il Comune ha assegnato la squadra al gruppo di Felleca collegato a Ninni Corda, lo stesso che sembrava il più accreditato per l’acquisizione della Lucchese, lo stesso che l’anno scorso ha preso il Como e l’ha riportato in Serie C rivendendolo a peso d’oro, lo stesso che l’opinione pubblica locale ha screditato fin dal primo momento, lo stesso che ha potuto disertare il bando di Tambellini virando su Foggia con la giustificazione dell’incertezza sugli impianti sportivi lucchesi.

Stadio in tubi innocenti ma agibile, 1600 spettatori di media nell’ultima travagliata stagione di Serie C, la situazione del Siracusa è quella che forse più somiglia a quella della disgraziata Libertas. Pubblicata il 16 luglio scorso poi integrata, la Manifestazione d’interesse per la rinascita dei biancocelesti siciliani, mai presenti in serie A e con pochissime e remote apparizioni in Serie B, non ha certo suscitato l’entusiasmo dei vari imprenditori alla ricerca di una squadra di calcio. Alla fine però perfino questo bando ha ricevuto una adesione da parte dell’imprenditore piemontese di origini siracusane Giancarlo Tavagin, già nel calcio con scarse fortune con l’Atletico Catania; adesione invero non del tutto soddisfacente tanto che il Comune ha richiesto un ‘soccorso istruttorio’ per valutare i requisiti organizzativi e patrimoniali del pretendente, con situazione al momento non del tutto chiara e anche in questo caso dubbi sulla riuscita dell’iscrizione in Serie D, i cui termini sono ormai prossimi e fissati per le ore 15 di lunedì.

In definitiva la Manifestazione di interesse pubblicata a Lucca, oltre ad essere stata l’ultima uscita, è anche stata l’unica che è andata deserta, con la dichiarazione di interesse della cordata Mariani arrivata fuori da un Bando che recita testualmente di consegnare gli impianti comunali dove la nuova società dovrebbe svolgere l’attività nello ‘stato di fatto attuale’, cioè sostanzialmente inutilizzabili, e senza che nessun imprenditore abbia fiutato l’opportunità di un progetto da costruirsi intorno al restauro dello stadio, ipotesi che forse era l’unica possibile per la rinascita di una squadra abbandonata a se stessa sia dal punto di vista amministrativo dai vecchi proprietari, sia dal punto di vista del significato sociale (espresso attraverso la manutenzione delle strutture in favore della cittadinanza) dall’amministrazione comunale. La trattativa con Mariani, ammesso che Mariani abbia i mezzi e la reale intenzione di intraprendere questa iniziativa, sembra adesso proprio legata a quanto il Comune saprà garantire riguardo lo stadio, oppure non ci sarà una Lucchese.




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