Porta Elisa News : il punto
lunedì, 19 aprile 2021, 12:53
di diego checchi
Un brusco risveglio. I pensieri non sono certamente positivi. È chiaro che la sconfitta di Carrara riduce sempre più al lumicino le speranze di poter arrivare ai playout. Ormai è un refrain che diciamo tutte le settimane. Qualcuno può dire: “ma con due vittorie e certi risultati negativi delle altre squadre, c’è ancora la possibilità dei playout”. Lo speriamo, ma bisogna essere coscienti che sarà difficile perché la squadra rossonera non è mai riuscita a vincere due gare di fila in tutto il campionato e anche ieri sera non ha mai creato i presupposti per poter ottenere i tre punti. Per onestà intellettuale bisogna dire che la Carrarese è molto più forte a livello individuale e forse non era questa la partita da vincere. Non si può sempre sperare che la partita successiva sia migliore e che ci sia il miracolo sportivo, perché come sempre veniamo sbugiardati.
E allora che facciamo? Raccontiamo la verità e diciamo che la retrocessione della Lucchese è a un passo ma che nelle ultime partite non bisogna lasciare niente di intentato, altrimenti sarebbe da folli. Andando più nello specifico, dobbiamo entrare anche nelle scelte tecniche. Non ce ne voglia Di Stefano, che stimiamo come uomo e come allenatore per quello che ha fatto finora nei vari incarichi con i colori rossoneri, ma sulla partita di ieri abbiamo qualcosa da eccepire. Peccato ci sia il silenzio stampa, altrimenti avremmo voluto chiedere perché è stato inserito un giocatore come Dalla Bernardina davanti alla difesa, in un ruolo dove non ha mai giocato e Cruciani come vertice alto del rompo nel 4-4-2 o 4-3-1-2 che dir si voglia.
Per carità, avrà avuto le sue motivazioni, ma, francamente, ci pare che questo esperimento sia fallito perché il giocatore è apparso in grande difficoltà. Non sarebbe stato meglio fare un 4-4-2 più scolastico e cercare di servire le punte isolate e che non si sono mai rese pericolose? L’altra domanda che sorge spontanea è sul perché il tecnico ha lasciato fuori Panati dall’inizio (suo l’unico tiro in porta dei giocatori rossoneri, andato anche in rete) che avrebbe potuto fare tranquillamente la mezzapunta con Cruciani da playmaker basso. Tutte situazioni che non avrebbero cambiato il risultato, ma sicuramente non era il momento di fare esperimenti.
La Lucchese doveva badare al sodo e provare a portare via un risultato positivo senza che nessuno si inventasse niente, anche perché in cinque giorni, un allenatore non può dare il suo imprinting tattico o stravolgere ogni situazione. Questi sono microproblemi, quello più grosso è la retrocessione. Dopo tutti questi discorsi, la Lucchese dovrà cercare di vincere con il Lecco e poi vedere gli altri risultati.
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