Porta Elisa News

Giovannini: "Di Lorenzo, una favola di cui il calcio ha bisogno"

lunedì, 12 luglio 2021, 17:18

di diego checchi

Un campione d'Europa con l'Italia di Mancini ha fatto il settore giovanile alla Lucchese e stiamo parlando di quel Giovanni Di Lorenzo che ha giocato praticamente tutto l'Europeo da titolare ed è stato sicuramente uno dei più positivi. A parlare di lui è Paolo Giovannini il direttore generale che allora era alla Lucchese facendo spiccare il volo a Di Lorenzo verso piazze più importanti. In questa intervista Giovannini, adesso al Pontedera, manifesta tutta la sua gioia per quel ragazzo classe 1993 di Ghivizzano che in questo momento ha toccato l'apice della carriera.

"L'abbiamo fatto esordire a 16 anni, nel 2009, a Forcoli con la prima squadra allenata da Giancarlo Favarin. Si stava già allenando con il gruppo prima squadra e veniva utilizzato a centrocampo. Nella stagione successiva avendo la Lucchese vinto il campionato di Serie D sarebbe stata la prima stagione in serie C2 e pensavo che avesse più prospettiva che giocare un campionato Berretti. Nell'estate 2009 lo mandai tramite l'Udinese a fare un torneo a Parma ed il direttore del settore giovanile bianconero mi dette subito, al termine di quel torneo, buone possibilità che Giovanni potesse approdare a Udine già a fine di quella stagione. Ma in quel momento stavo trattando con Lillo Foti presidente della Reggina l'arrivo di due ragazzi, Kras e Toscano, che avrebbero fatto la Serie C2 con noi. Pochi giorni dopo a Milano Foti mi disse di volermi mettere alla prova chiedendomi uno dei migliori giovani del settore giovanile in prestito con diritto di riscatto che si aggirava intorno ai 70.000 euro. Allora pensai subito a Giovanni e telefonai ai suoi genitori dicendogli che invece di andare ad Udine c'era la possibilità di andare a Reggio Calabria".

E poi?

Il giorno dopo lo accompagnai all'Hotel Gallia a Milano, a conoscere Foti e da lì è iniziata la sua carriera nella Reggina. La cosa incredibile che fallita la Reggina il ragazzo si trovò svincolato e nessuna squadra di serie A e di Serie B si prese la briga di prenderlo a costo zero. Quell'estate Giovanni mi chiamò e venne in sede da me per vedere se potevo dargli una mano e dopo una telefonata con Fernadez, direttore sportivo del Matera riuscii a mandarlo in Serie C, una società che all'epoca ambiva ad un campionato a vincere. Con Nicola Benedetti, mio segretario storico, in quei giorni ci facemmo mandare il contratto di Giovanni per controllare che fosse tutto a posto e avuto l'ok firmò per il Matera. Furono molto bravi poi i suoi due procuratori dell'epoca Vittorio Tosto e Giancarlo Tronchetti che da lì in poi seguirono il ragazzo sotto il mio consiglio quando riuscirono a portarlo ad Empoli. Non fu per niente facile portarlo via da Matera per trasferirlo in Toscana perché furono chiesti 400.000 euro, una cifra per la Serie C altissima soprattutto quando non si parla di attaccanti. Consigliai personalmente il presidente dell'Empoli nel fare questo acquisto e così fu fatto. Approdò all'Empoli da Andreazzoli imponendosi subito in Serie B e vincendo il campionato. L'anno dopo fu ancora un escalation con un ottimo campionato di Serie A finendo nel mirino del Napoli. Da qui in poi è storia dei giorni nostri." 

Si aspettava che Di Lorenzo arrivasse così in alto?

"Diciamo che sono quelle favole di cui il calcio ha bisogno. Quella filosofia di come a me piace fare il calcio. Pescare giocatori nelle categorie inferiori e poi vederli fare carriera. Ne posso citare altri come ad esempio Bartolomei (anche lui lucchese doc) pescato da me in Eccellenza alla Massese e poi finito a fare il capitano allo Spezia, fino all'approdo e all'esordio sempre con la maglia degli aquilotti in Serie A. Posso parlare anche di Mattiello e di Citti che ho ceduto alla Juventus. Nel caso di Mattiello, Rampulla mi incaricò di organizzare al Porta Elisa un provino per i ragazzi nati nel 1995 e nel 1996 ed io insieme all'allora responsabile del settore giovanile Ivano Ragghianti ed il segretario Dino Sironi organizzammo una partitella all'Acquedotto per rendermi conto dei giocatori che avevo nel settore giovanile e lì mi accorsi proprio di Mattiello, un giocatore così bravo che non era in grado in quel momento di capire se calciava meglio con il destro o con il sinistro. Con la Juventus prima di fare il provino al Porta Elisa strappai un accordo che dopo aver organizzato quel provino mi avrebbero preso per una settimana in prova il mio miglior giovane e così accadde proprio con Mattiello. In quella trattativa perfezionammo anche il trasferimento in bianconero del portiere Citti." 

Nei prossimi anni scoprirà un altro Di Lorenzo? 

"Credo che se pur bisogna sperare i casi come Di Lorenzo sono un eccezione. Sono già contento quando riusciamo a far fare uno scalino ai nostri ragazzi cioè dalla Serie C alla Serie B. E' normale che è bello guardarsi alle spalle e sapere che su 147 giocatori che hanno vestito la maglia amaranto del Pondera da quando ci sono io più di un terzo è passato in categorie superiori." 

La comunità di Ghivizzano è in gran festa...

"E' logico che sia così. Ghivizzano è un piccolo paese e poi Giovanni come tutta la sua famiglia è gente semplice, acqua e sapone che non si sono certo montati la testa. Ogni tanto sento Giovanni e tutta la sua famiglia è molto affezionata a me per come l'ho indirizzato a livello calcistico." 

Alla Lucchese era impiegato a centrocampo e poi?

 "E' vero ma già alla Reggina fu impostato da difensore centrale e poi a Matera da terzino destro di spinta come gioca adesso. Sono veramente contento per lui."




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