Rubriche : lettere

"Ecco perché va intitolata la tribuna a Egri Erbestein"

giovedì, 25 marzo 2021, 15:00

di claudio cantini

Dal consigliere comunale Claudio Cantini riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Perché Erno Egri Erbstein? Quasi tutte le grandi squadre di calcio sono ricordate per i loro allenatori, basti pensare all’Inter di Helenio Herrera, alla Juventus di Trapattoni prima e di Lippi poi, al Milan di Sacchi, alla nazionale di Bearzot… La Lucchese di Erbstein fu una grandissima squadra: il tecnico ungherese di origini ebree riuscì in soli tre anni a portare la squadra dalla Prima divisione (ora serie C) in serie A, risultato tutt’ora ineguagliato, e riuscì ad arrivare settimo in serie A, risultato migliore di tutti i tempi per la squadra della nostra città. Questo trend di risultati da record fu interrotto non per scelte tecniche o di preferenza per altre società, ma solo ed unicamente dalla promulgazione delle sciagurate Leggi razziali da parte del regime fascista che, nel 1938, costrinsero Erbstein e la sua famiglia a lasciare Lucca per raggiungere Torino, con loro grande dispiacere come ha ricordato la figlia Susanna Egri nel 2015, in occasione del suo invito a Lucca per il giorno della memoria da parte di Lucca United, la più importante associazione di tifosi della Lucchese. Il resto della sua vita è da film, con il ritorno a Budapest, la reclusione in un campo di lavoro e il ritorno dopo la guerra a Torino, dove fu uno degli artefici della costruzione del Grande Torino fino alla tragica morte a Superga. Per questo invito tutti ad andare a leggere la sua storia sui molti articoli, libri e siti che narrano di lui nonché a vedere i cortometraggi e lungometraggi che ne parlano.

L’idea di intitolare ad Erbstein lo stadio comunale cittadino o una parte di esso non nasce con l’ordine del giorno di cui sono primo firmatario insieme ad altri consiglieri: sono già vari anni che se ne parla ed è stata rilanciata con forza proprio nell’evento del 2015, di cui ho fatto già cenno prima, da varie personalità e settori della nostra città, storici, giornalisti, associazioni culturali. Dopo mesi di sospensione, dovuti al fatto che parti della città preferiscono si continui tuttavia a chiamare lo stadio col nome “Porta Elisa”, come ormai tradizionalmente avviene dalla sua costruzione, l’argomento è tornato in discussione nel Consiglio del 26 gennaio scorso nel quale abbiamo attribuito la cittadinanza onoraria alla figlia Susanna. Dopodiché anche la carta stampata ha rilanciato il dibattito dal quale è emersa una convergenza sull’intitolazione della tribuna coperta al grandissimo personaggio e allenatore che fu Erno Egri Erbstein. Quindi, a questo punto, riteniamo che i tempi siano maturi e che oggi sia il momento più adatto per procedere col dedicare a lui questa importante parte di stadio che ricordiamo esistere sin dagli anni ’30, con un notevole interesse architettonico, e per questi motivi bene tutelato.

Questa intitolazione è importante anche per un altro aspetto: negli ultimi anni, prima della pandemia che ha causato la chiusura al pubblico degli stadi, abbiamo purtroppo assistito ad una recrudescenza di fenomeni razziali portati avanti da gruppi estremistici di destra all’interno degli stadi italiani. Sinceramente penso che il ruolo di Consigliere Comunale, cui siamo chiamati, oltre a cercare di gestire al meglio gli interessi generali di tutti i cittadini, debba essere anche un ruolo educativo; credo quindi che l’intitolazione della tribuna dello stadio a Erno Egri Erbstein possa essere un gesto per porre attenzione a questi fenomeni esecrabili che occorre condannare duramente e limitare con tutte le forze quando ci sarà la riapertura al pubblico degli stadi.

La speranza è, infine, che questa intitolazione, dopo questi ultimi anni complicati e non certo con risultati brillantissimi, possa portare fortuna e rilanciare la squadra cittadina verso più importanti traguardi che la nostra città si augura e sogna da tempo. 

Claudio Cantini



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