Porta Elisa News
giovedì, 10 gennaio 2019, 18:44
I nodi vengono ogni giorno di più al pettine. Entro il 14 genanio prossimo la Lucchese è intenzionata a regolarizzare gli stipendi sinora mai versati a Leonardo Menichini, assunto come allenatore ma mai accomodatosi sulla panchina rossonera. La data non è casuale, visto che è passato un mese dal lodo arbitrale tenutosi presso la Lega Pro e, come pare ormai consolidata prassi, perso dalla Lucchese. In quella circostanza, la commissione arbitrale confermò che Menichini è a tutti gli effetti un dipendente rossonero e deve essere regolarmente pagato. La decisione era immediatamente esecutiva.
Nei giorni scorsi, dopo un sollecito, la società ha comunicato la sua intenzione di pagare, entro un mese dal lodo, quanto dovuto. Si tratterebbe, il condizionale è d'obbligo, di circa 30mila euro lordi per gli stipendi mai ricevuti da luglio in poi. Menichini era stato assunto il 14 giugno scorso, dopo le gravi turbolenze e il ritorno alla guida della società di Moriconi è stata giocata una carta molto rischiosa per evitare il pagamento del suo stipendio, ovvero era stata messa in discussione la regolarità del contratto. In particolare, secondo la linea difensiva scelta dalla società rossonera che in questi anni ha perso tutte le cause di lavoro, si sosteneva che il contratto era stato firmato, per conto della società, da persona non avente i poteri per farlo, ovvero Fabrizio Lucchesi, allora direttore generale. Un'ipotesi a dir poco risibile, visto che Lucchesi aveva nel frattempo compiuto numerosi atti, per i quali non è stata effettuata nessuna impugnazione. Un modo, apparve, per spostare temporalmente i pagamenti, senza nessun tentativo di trovare una via di uscita pacifica.
Menichini, come si ricorderà, non era stato nemmeno esonerato, perché il suo contratto non era stato ancora depositato al settore tecnico di Coverciano, un'operazione possibile solo a partire dal primo luglio. Restava naturalmente il piedi il contratto economico, peraltro per cifre rilevanti (all'epoca si parlò di circa 80mila euro), al pari di qualunque altro dipendente della rosa. Che la società di Moriconi si è ben guardata di pagare, giocando la carta del lodo arbitrale. Lo scorso 12 dicembre, però, il collegio ha confermato che Menichini è a tutti gli effetti un dipendente della Lucchese e dunque deve ricevere quanto dovuto, sino a eventuale risoluzione di contratto.
Destino diverso, invece, per il vice di Menichini, Salvatore Maria D'Urso, che nei mesi scorsi ha rescisso, per fortuna della Lucchese pare senza nessuna richiesta, accasandosi come responsabile della Rappresentativa Under 17 della Lega Nazionale Dilettanti. Notizia, anche questa, che la società rossonera, in omaggio alla ben nota tradizione di trasparenza, si è guardata dal dare.
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