Porta Elisa News
martedì, 10 agosto 2021, 12:33
Quasi sette anni dopo, nella solita sala stampa che lo vide protagonista tra l'estate del 2013 e l'autunno del 2014 quando l'avventura si concluse con un esonero. In mezzo, una delle imprese rimaste per sempre nella coscienza e nel cuore dei tifosi rossoneri: la promozione all'ultimo secondo dell'ultimo minuto di Correggio. Era il 4 maggio del 2014. Guido Pagliuca è tornato, e con lui anche il suo storico vice, Stefano Fracassi. E' cambiato tutto nel frattempo, e la Lucchese ha dovuto fare i conti con un nuovo fallimento, una rinascita, una promozione, una retrocessione, un ripescaggio. La presentazione si è tenuta nella sala stampa del Porta Elisa, tra un allenamento e l'altro in quel di Porcari dove la Lucchese atto secondo di Pagliuca sta prendendo velocemente forma.
"Ringrazio tantissimo la società per l'opportunità che mi ha concesso - ha spiegato Pagliuca – così come i tifosi che mi hanno mostrato affetto e i giocatori che si sono messi a disposizione senza avere grosse garanzie sul futuro. Mi fa piacere ci sia tutto lo staff a disposizione, siamo qui a rappresentare cosa chiederemo alla squadra, ovvero di metterci la faccia e il cuore così come faremo noi. Abbiamo bisogno di unione squadra-staff-società e tifosi. So cosa vuol dire giocare con i nostri tifosi: se queste parti sono unite, sono convinto che raggiungeremo l'obiettivo. Sono qui da due mesi: ho visto persone lavorare in società 24 ore su 24 per la Lucchese, e in un momento così delicato nel calcio, la società ha fatto uno sforzo economico importante, questo mi rende orgoglioso di far parte di questa famiglia. Ora tocca a noi dimostrare cosa possiamo fare sul campo: vogliamo rappresentare la storia della Lucchese. Sono straconvinto che Correggio e l'inizio del campionato successivo fu buono, perché i giocatori sentivano la loro spinta".
"In ritardo per la preparazione? Lo sappiamo, dobbiamo lavorare e dare qualcosa in più per la Lucchese. Non ci devono essere alibi. Come sono cambiato in questi anni? Le esperienze ti segnano, allora venivo da due vittorie di campionato ravvicinate, ero giovanissimo, mi pareva di avere tutto sotto controllo, negli anni mi sono accorto di quanto sia importante la crescita. L'esperienza fatta con Marco Baroni a Cremona mi ha aiutato tantissimo, anche se chiaro non nasco tondo e muoio quadrato. Le persone che ho vicino mi rendono sereno e mi semplifica il percorso. La squadra? Sta nascendo con delle linee guida chiare e sicuramente avrà valori morali, cosa su cui punto sia io che la società. Nel calcio giocatori ce ne sono tanti, ma c'è una cosa che non si può comprare: la risorsa umana. Il girone? E' difficile, si sa. Il mio ritorno lo sentivo? Lucca mi ha dato tanto, dentro e fuori dal campo: ho sempre sperato di ritornare".
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