Porta Elisa News
lunedì, 21 ottobre 2024, 11:02
di alessandro lazzarini
I punti persi dalla Lucchese dopo partite dominate cominciano ad essere davvero troppi. Anche a Carpi la squadra di Gorgone ha tenuto quasi sempre il pallino del gioco in mano, senza però trovare sbocchi a una manovra lenta e farraginosa e, anzi, concedendo due occasioni gigantesche ad avversari che quasi mai si sono affacciati dalle parti di Palmisani.
Dopo dieci partite le squadre iniziano a conoscersi e in terra emiliana si è visto come, subito un trattamento speciale che ha escluso dal gioco Saporiti, la squadra non disponga di idee e alternative efficaci per la ricerca del gol, col risultato di assistere a un predominio sterile, condotto con una manovra lenta ed esasperante. Se non ci avesse pensato un Quirini in stato di grazia a rompere la monotonia con iniziative individuali, sia in fascia che andandosi a proporre come trequartista, di fatto su azione di gioco la Lucchese non avrebbe confezionato nessuna occasione degna di nota.
Certo, sembra che la squadra paghi oltremodo l'assenza di Antoni, esterno capace di dare ampiezza e profondità al gioco dei rossoneri e quindi fornire una opzione determinante anche per liberare le qualità di Saporiti; Contro il Sestri Levante si era visto bene che l'ingresso di Gemignani aveva risolto questa lacuna e la squadra era cambiata radicalmente, producendo in venti minuti più di quanto fatto nel resto della partita. Dal nostro punto di vista è stato sbalorditivo vedere che a Carpi non è mai stato fatto entrare, continuando a insistere con Visconti, giocatore dotato di caratteristiche completamente diverse.
Gorgone ha dotato la squadra di una idea di gioco, sta riuscendo a valorizzare e far crescere alcuni giocatori in modo davvero eccezionale, primo fra tutti Quirini, ma la gestione dei cambi talvolta continua a risultarci davvero poco comprensibile; lo ripetiamo: con le cinque sostituzioni, piaccia o meno, saper sfruttare la panchina è forse l'aspetto più importante nel corso della gestione della partita e sovente permettere di cambiare l'inerzia di gare ceh sembrano indirizzate. Qua invece le sostituzioni arrivano quasi sempre agli sgoccioli del tempo regolamentare, con gli uomini già stremati e raramente cambiano il corso degli eventi. Le alternative non sono giocatori considerati validi? Non li si metta sotto contratto, allora.
Insomma, dopo un inizio spumeggiante in termini realizzativi ma con troppi gol subiti, adesso la squadra ha smesso si prender gol ma non riesce più a farne; il risultato in entrambi i casi è stato lo stesso, ovvero poche vittorie. Ciononostante, crediamo che la Lucchese che Gorgone sta proponendo sia una squadra interessante, che merita fiducia e che pratica un gioco coraggioso e propositivo, ed è per questo che speriamo che i risultati modesti e la classifica mediocre non facciano smettere i protagonisti di credere nei propri mezzi.
Infine, non si può completamente omettere il capitolo arbitri; il calcio moderno, falcidiato nel suo spirito classico dagli assurdi regolamenti man mano introdotti per renderlo sempre più televisivo, dipende quasi esclusivamente dagli episodi. La maggior parte dei gol arrivano sugli sviluppi di calci da fermo, l'inerzia delle gare è spesso stravolta da qualcuno che inciampa su un avversario causando una espulsione o un rigore, o magari un pallone conteso diventa un rosso diretto per un fallo senza nessuna intenzionalità. Ecco, dunque, che ciò che può recriminare la Lucchese in queste prime partite assume un significato piuttosto rilevante in quanto a punti ottenuti e quel che si è visto a Carpi si aggiunge ad altri episodi discutibili; in questo caso, addirittura, un giocatore che deve solo spingere la palla nella porta vuota da mezzo metro viene neutralizzato per impedire un gol chiaramente fatto; l'ammonizione a Qurini, diffidato, è addirittura comica, perché stiamo parlando di una specie di contatto forse nemmeno falloso uguale a decine di altri nel corso della partita e che mai avevano determinato una sanzione. Insomma, il livello degli arbitri visto finora in Serie C è assolutamente in linea con la qualità complessiva del sistema che dirige il calcio in Italia: squallida mediocrità. Detto questo, può darsi che non si riesca a vincere una partita in cui si è superiori e si subisce un torto arbitrale, ma se ogni volta che c'è un torto arbitrale non si riesce a vincere, forse allora la colpa non è dell'arbitro.
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