Rubriche : pompey calling
lunedì, 16 marzo 2020, 09:42
di pablo galligani
Parlare di calcio in un momento come questo non è assolutamente facile, purtroppo già da alcune settimane in Italia ci siamo dovuti abituare all’idea che fino al 3 Aprile (e ci auguriamo non oltre) il pallone non rotolerà più. Dagli stadi di Serie A ai campi spelacchiati di terza categoria. Tutto fermo, immobile. Ma che succede oltremanica? Nonostante fino a qualche giorno fa si siano giocati tranquillamente a porte aperte sia campionato che coppe (comprese quelle europee) dopo i primi casi di Coronavirus che hanno colpito anche Hudson Udoi del Chelsea e Mikel Arteta tecnico dell’Arsenal, è stata presa la drastica ma opportuna decisione di fermare tutte le competizioni. Naturalmente anche i Super Blues, nickname con il quale vengono chiamati i giocatori del Portsmouth dai propri sostenitori, si sono dovuti fermare.
Come si legge in un comunicato del club rivolto ai suoi supporters: “Per quanto odiamo doverlo ammettere purtroppo talvolta ci sono cose più importanti del calcio. Cercate di proteggere la vostra salute e quella delle persone più vulnerabili. Ci vediamo presto, sempre forza Pompey”. E pensare che solo la settimana scorsa a Fratton Park la squadra di casa aveva ospitato il prestigioso Arsenal per il quinto turno di FA Cup, partita poi vinta per due reti a zero da parte dei Gunners nonostante la buona prova del Pompey. In tutto questo caos non va però sottovalutato il danno economico che la sospensione dei campionati porterà alle casse di diversi club. Lo ha fatto notare il presidente del Portsmouth Trust (l’azionariato popolare) Simon Colebrook in una recente intervista: “Sicuramente la sospensione del campionato è la cosa giusta da fare, il calcio non è più importante della salute. Tuttavia dal punto di vista economico la situazione incomincia a farsi complicata per alcune squadre di League One e League Two, in particolare Macclesfield, Oldham e Southend, le quali riescono ad andare avanti soprattutto grazie agli incassi al botteghino ogni sabato. Se questa situazione si protrarrà a lungo molti club avranno seri danni economici, non avendo più entrate ma solo uscite”.
Fortunatamente il Portsmouth FC, come spiega Colebrook, non dovrebbe avere problemi da questo punto di vista ma nonostante ciò il Portsmouth Supporter’s Trust ha proposto che la Premier League ed alcuni dei club più blasonati diano un sostegno economico alle squadre che si trovano in difficoltà. Basti pensare che se si unissero i conti bancari delle 20 squadre della massima serie la cifra che verrebbe fuori si aggirerebbe intorno a 1 bilione di sterline, mica noccioline, insomma. Staremo a vedere, sicuramente sarebbe un bel gesto nei confronti del calcio minore, il quale non attrae sponsor milionari e non richiama le attenzioni dei turisti asiatici o americani, ma che sicuramente preserva ancora la vera anima del football, quello vero, quello che almeno in Premier League non esiste più da tempo. Nella speranza che i tifosi possano tornare il prima possibile sui gradoni di Fratton Park così come su quelli del Porta Elisa, sempre forza Pompey e play up Lucca.
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